18 Dic GLI STRUMENTI PER LA DIAGNOSI delle patologie e tumori polmonari
GLI STRUMENTI PER LA DIAGNOSI delle patologie toraciche e dei i tumori polmonari
Radiografia del torace
È lo strumento tradizionale, che si u sa per primo per diagnosticare le malattie dei polmoni.
Disponibile ovunque, di facile esecuzione, è un esame poco costoso e poco rischioso, ed è in grado di svelare la presenza di noduli polmonari quando raggiungono dimensioni superiori ad 1 cm. Tuttavia, la sovrapposizione delle immagini delle strutture normali può mascherare un nodulo tumorale, dando così un falso negativo
Tomografia Assiale Computerizzata (TAC)
La TAC è un esame con i raggi X che fornisce delle immagini accurate dei polmoni e degli altri organi interni.
Essa consente di eseguire esami molto dettagliati con una bassa esposizione ai raggi X.
LA TAC combina una serie di immagini a raggi X grazie ad un computer e produce delle sezioni del corpo a vari livelli. Ogni immagine assiale è come una fetta di un salame. Queste immagini sono più precise e dettagliate di quelle che si ottengono con una radiografia. A differenza della radiografia, la TAC evita la sovrapposizione delle immagini, ed ha quindi una sensibilità molto più elevata. Con le TAC moderne è anche possibile eseguire ricostruzioni tridimensionali.
Broncoscopia
E’ un esame che permette di ispezionare le vie respiratorie con una sottile sonda munita di microtelecamera passando dal naso o dalla bocca. E’ anche possibile durante l’esame effettuare dei prelievi di tessuto o aspirare del liquido in una zona specifica per effettuare analisi mirate.
Esame citologico dell’espettorato
I tumori possono rilasciare cellule tumorali nel muco bronchiale. L’esame consiste nella ricerca al microscopio ottico di cellule con caratteristiche sospette nel materiale proveniente dai bronchi, che viene opportunamente trattato e colorato.
Quando si osservano cellule anormali, occorre confermare il sospetto diagnostico con esami specifici, quali la TAC e la broncoscopia.
Tomografia a emissione di positroni (PET)
Quest’esame molto sofisticato si basa sulla capacità dei tessuti a rapida crescita di accumulare una molecola di uno speciale zucchero radiomarcato, il fluoro-desossiglucosio (18FDG). La macchina capta le emissioni radioattive provenienti dalla zona in cui il FDG si è accumulato e genera delle immagini sfocate che possono essere sovrapposte e combinate con quelle della TAC (figura).
In tal modo, è possibile identificare un tumore, sapere se ci sono metastasi e anche avere un’idea di quanto rapidamente le sue cellule si stanno moltiplicando.
La PET è molto sensibile, ma i tessuti che consumano molti zuccheri, come le lesioni infiammatorie, possono dare dei falsi positivi.
RISONANZA MAGNETICA
Come la TAC, anche la risonanza magnetica fornisce delle immagini molto accurate dell’interno del corpo sotto forma di sezioni secondo i piani desiderati. A differenza della TAC non utilizza le radiazioni. La risonanza magnetica non riesce ad evidenziare noduli molto piccoli; tuttavia, è molto utile quando si vogliono stabilire con precisione i limiti di una massa tumorale. Con la tecnica della cine-Risonanza magnetica è stato possibile vedere gli organi interni in movimento e stabilire che la massa tumorale (M) non ha invaso il cuore (Q) ed è stato possibile asportarla
La mediastinoscopia
La mediastinoscopia è un piccolo intervento chirurgico diagnostico che richiede l’anestesia generale.
Attraverso una minima incisione alla base del collo il chirurgo può introdurre uno strumento detto mediastinoscopio (figura) per ispezionare la parte del torace (il mediastino), dove si trovano le ghiandole linfatiche che raccolgono la linfa dai polmoni e dall’esofago, per eseguire delle biopsie.
Agobiopsia
Quest’esame consiste nel prelevare alcune cellule o piccoli cilindri di tessuto dalla zona sospetta attraverso un sottile ago che può essere introdotto sia attraverso la pelle (agobiopsia percutanea), con l’aiuto della TAC che fa da guida, sia attraverso il broncoscopio (agobiopsia transbronchiale). Il campione viene analizzato alla ricerca di cellule maligne. La metodica è valida in mani esperte, ma esiste la possibilità che l’ago non riesca a raggiungere le cellule maligne, dando un falso negativo (10-30% dei casi).
Videotoracoscopia
Al giorno d’oggi non è quasi mai necessario eseguire un intervento tradizionale solo per sapere la diagnosi perché la diagnosi corretta si può ottenere con i sistemi già illustrati evitando di portare in sala operatoria un paziente che non ha bisogno di un intervento per guarire.
In casi molto selezionati, la biopsia può essere fatta con la videotoracoscopia (VATS) con minimo disagio per il paziente, se i tentativi precedenti di arrivare alla diagnosi sono falliti Si può proporre intervento chirurgico videotoracoscopico senza avere prima ottenuto una biopsia se siamo ragionevolmente sicuri della diagnosi sulla scorta degli altri elementi a disposizione. In questi casi la biopsia può essere ottenuta per conferma in sala operatoria sapendo che potremmo procedere con l’intervento definitivo nella stessa seduta.
Ecoendoscopia bronchiale (EBUS):
Con questa tecnica si usa una sonda ecografica miniaturizzata montata su di un broncoscopio.
Si esegue quindi un’ecografia dall’interno dell’albero bronchiale identificando più facilmente i linfonodi sui quali vogliamo effettuare un prelievo di tessuto per analizzarlo.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)