Un tumore raro al polmone sinistro di ben 4 chili e 85 grammi e grande 26 centimetri. È la massa record asportata ad Alessandro, un portuale 45enne di Genova. La rimozione del tumore, forse la prima in Italia di tale dimensioni, è stata eseguita all’ospedale di Borgo Trento nel gennaio scorso, procedendo anche con la resezione di pericardio, pleura e diaframma. E in questi giorni, l’équipe del dottor Maurizio Infante, direttore dell’Uoc Chirurgia Toracica, ha eseguito il primo controllo post-operatorio del paziente, riscontrando che è andato tutto bene: la Tac non mostra alcun residuo della malattia.
Il timoma è una neoplasia rara che viene trattata solo nei Centri ad Alta specializzazione con una media di 10-12 casi l’anno. Date le eccezionali dimensioni di questo caso, il complesso intervento ha richiesto sofisticate metodiche di risonanza magnetica cardiaca per asportare completamente la massa.
Il paziente, un genovese di 45 anni, era stato colpito da una forma rara di cancro al polmone: «Ringrazio i dottori. Sono vivo»
L’intervento impossibile per altri
La rimozione del tumore ha comportato l’asportazione anche del polmone sinistro. «Metà dell’emitorace sinistro era invaso dal tumore, quindi abbiamo dovuto rimuovere tutto. Ma si vive benissimo anche con un solo polmone: a distanza di sei mesi si riesce a recuperare l’80% della capacità respiratoria, perché l’altro polmone si espande e il torace si adatta allo spazio lasciato». “Solo il dottor Infante si è preso la responsabilità di affrontare l’operazione. Se non ci fosse stato lui mio marito sarebbe già morto” dice la moglie del paziente.
il dott. Infante con il paziente
“Al primo controllo semestrale, il paziente è in perfette condizioni generali di salute”, spiega il dottor Infante.
Alessandro vive una nuova vita: “Ho ripreso a lavorare, faccio la mia vita, ho solo qualche dolore ma sono solo sei mesi e devo prendere una pastiglietta per i battiti accelerati del cuore. E sono vivo“.
Miracoli della scienza, potremmo dire. Il timoma, infatti, è una neoplasia rara che viene trattata solo nei centri ad alta specializzazione con una media di 10-12 casi all’anno.
“È tornato alla sua vita, – afferma il dott. Maurizio Infante – riprendendo anche il lavoro. La Tac non mostra alcuna residuo della malattia. È stata una operazione radicale di una certa complessità perché la massa tumorale aveva inglobato l’intero polmone sinistro e aveva cominciato a intaccare il pericardio. Abbiamo ridato speranza ad un giovane dato per perso. Un risultato che ci gratifica e ci dà forza per il futuro perché, a sei mesi, dall’intervento questa persona ha ripreso la sua vita”.
Articolo citato nella pagina ufficiale di Luca Zaia